Alcuni scienziati sostengono che lo scioglimento degli Iceberg, e dei ghiacciai è considerato da molti l’icona del riscaldamento globale, rappresenta un processo naturale che potrebbe ritardare o addirittura fermare il cambiamento climatico. Il gruppo di lavoro, a bordo della Royal Navy HMS Endurance, al largo della costa dell’Antartide ha scoperto che durante lo scioglimento dei ghiacci, vengono rilasciate in mare minuscole particelle di ferro. Il ferro alimenta e favorisce la riproduzione delle alghe verdi, le quali assimilano il dannosissimo biossido di carbonio (CO2) e affondano, bloccando i nocivi gas che producono l’effetto serra per centinaia di anni. E’ la prova che le alghe verdi potrebbero seppellire le emissioni di CO2 in fondo all’oceano. Il gruppo pensa che il processo potrebbe essere la chiave per arrestare l’aumento delle temperature a livello mondiale. Il capo dei ricercatori, il professor Rob Raiswell, dell’Università di Leeds, ha dichiarato: “La stessa Terra sembra volerci salvare.” Per fornire una ulteriore conferma, si terrà a breve un pionieristico esperimento al largo dell’isola Britannica di South Georgia, 800 miglia a sud-est delle Falkland. Si vedrà se il fenomeno potrà essere utilizzato per contenere l’aumento delle emissioni di carbonio. I ricercatori impiegheranno diverse tonnellate di solfato di ferro per alimentare artificialmente le alghe. La macchia verde sarà così grande che sarà visibile dallo spazio. Gli scienziati sapevano già che il rilascio di ferro in mare stimola la crescita di alghe, ma gli ambientalisti hanno denunciato che, il processo indotto artificialmente potrebbe danneggiare il fragile ecosistema del pianeta.Qualche anno fa, le Nazioni Unite hanno messo al bando la fertilizzazione di alghe attraverso il ferro, ma i ricercatori a bordo di HMS Endurance al largo della costa dell’Antartide, hanno scoperto che minuscole particelle di ferro vengono rilasciate in mare, durante lo scioglimento dei ghiacci, dimostrando che il meccanismo è stato effettivamente operativo in maniera naturale per milioni di anni, nelle acque dell’Antartide. Questo ha garantito ai ricercatori la concessione dell’autorizzazione da parte delle Nazioni Unite per procedere con l’esperimento. Lo scienziato che condurrà la prossima fase dello studio, il professor Victor Smetacek, ha dichiarato: “Il gas sarà eliminato dall’atmosfera della Terra per diverse centinaia di anni.” L’obiettivo è quello di scoprire se la zona artificialmente fertilizzata incrementerà la crescita di alghe nell’Oceano Antartico. Questo mare è una risorsa non sfruttata per l’assorbimento di CO2 poiché non contiene molto ferro, a differenza di altre acque. La sua superficie copre 20 milioni di miglia quadrate, gli scienziati affermano che se alimentate dal ferro, la crescita di alghe eliminerebbe tre giga di tonnellate e mezzo di biossido di carbonio. Circa un ottavo delle emissioni annuali da combustibili fossili come petrolio, gas e carbone. Sarebbero come eliminare tutte le emissioni di biossido di carbonio di ogni impianto elettrico, camini e scarichi d’auto delle industrie di India e Giappone. Il capo dei ricercatori, il professor Rob Raiswell, pensa che il processo potrebbe essere la chiave per arrestare l’aumento delle temperature a livello mondiale. Tuttavia, gli esperti avvertono che è troppo presto per dire se funzionerà. I ricercatori a bordo della nave HMS Endurance hanno utilizzato sonde per penetrare in profondità ed effettuare prelievi all’interno di una mezza dozzina di iceberg distaccatisi dalla massa polare dell’Antartide. Una volta nel Regno Unito, hanno utilizzato uno speciale microscopio per analizzare i campioni, che ha rivelato ciò che stavano cercando – piccole particelle di ferro, di dimensioni di pochi milionesimi di millimetro incorporate all’interno del ghiaccio. Fino ad ora, si è pensato che il ferro nell’Oceano Antartico fosse portato dal vento, nei composti di metallo, dai vicini deserti dei continenti come l’Australia, ma la ricerca ha smentito questo punto. Il prof. Raiswell ha dichiarato: “Queste particelle misurano solo una frazione di millimetro, ma hanno grande importanza per il clima globale.” L’aumento globale delle temperature, soprattutto negli ultimi 50 anni, ha esagerato la velocità con cui si scioglie il ghiaccio polare, provocando un aumento del livello del mare. I dieci anni più caldi sono stati registrati dal 1991 in poi, ma gli esperti hanno previsto che il 2009 sarebbe stato l’anno più caldo in assoluto. L’effetto del cambiamento climatico dovrebbe aumentare notevolmente nei prossimi decenni, in quanto le nazioni in via di sviluppo industriale immettono nell’atmosfera maggiori quantità di CO2. Le temperature, solo lungo la Penisola Antartica, sono aumentate di 2,5° nel corso degli ultimi 50 anni, ma per ogni punto percentuale in aumento, le quantità di ghiaccio che si sciolgono, il prof. Raiswell calcola, rimuovono dall’atmosfera ulteriori 26 milioni di tonnellate di CO2. L’esperto sul Polo, il professor Smetacek, con un gruppo di ricerca tedesco forte di 49 unità, sta per salpare da Città del Capo, a bordo della nave rompighiaccio Polarstern, nei prossimi periodi per svolgere la loro innovativa sperimentazione. Fondamentalmente, gli scienziati vogliono sapere quanto CO2 sarà intrappolato e portato a fondo dalle alghe. Rob Raiswell è chimico geologico presso l’Università di Leeds, e ritiene che il progetto sia controverso in quanto non sono stati testati gli effetti sull’ecosistema. Le alghe che affondano di un paio di chilometri sotto la superficie vi rimarranno per centinaia di anni; mentre le alghe che rimarranno a poche centinaia di metri dalla superficie rilasciano carbonio nell’atmosfera Il dott. Phil Williamson, coordinatore scientifico del programma Surface Ocean Lower Atmosphere Study (lo studio atmosferico sulla superficie dell’Oceano Antartico) finanziato dalla britannica National Environment Research Council (Consiglio Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente), ha definito la ricerca “eccitante”. “Abbiamo le immagini dal satellite che mostrano l’oceano verde per settimane dopo l’esperimento, ma la chiave sarà capire se rimane così”, ha affermato il dottor Williamson. In passato i sistemi per fertilizzare i mari con il ferro sono stati mossi da interessi commerciali. Questa è la più grande ricerca scientifica mai intrapresa. Lo scorso maggio, la Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite ha sollecitato una battuta d’arresto per la fecondazione dell’Antartico, fino a quando non vi fossero stati dati scientifici più dettagliati. Ma dopo i risultati della scoperta dei ricercatori inglesi ha dato il via libera al team del professor Smetacek del “Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research” di Bremerhaven, in Germania. Tuttavia, anche il prof Raiswell ha definito il progetto “altamente controverso”. Ha dichiarato: ‘Gli oceani non sono contenitori isolati e gli effetti si sentirebbero anche nelle zone circostanti. Noi non sappiamo quali conseguenze avrebbe. Gli ecosistemi sono molto complicati.” Se il ferro rilasciato dagli iceberg è positivo, allora significa che guadagniamo più tempo. “La Terra potrebbe avere meccanismi di difesa naturale, ma noi dobbiamo comunque cercare di ridurre le nostre emissioni di CO2.” “comunque cercare di ridurre le nostre emissioni di CO2.” Il prof Smetacek ha detto che la questione è troppo complessa per non essere analizzata dagli scienziati. Egli ha messo in guardia: “le critiche saranno spazzate via quando sarà chiara la nostra impotenza di fronte ai cambiamenti climatici” .